L’ossessione per i dolci è inquietante

Le sculture realistiche e terrificanti di Ronit Baranga e il rapporto malsano con i dolci.

 

Un sogno ricorrente per i golosi è un tavolo imbandito di prelibatezze, crostate, torte, dolci di ogni tipo, da gustare, assaporare, addentare e mangiare.

All Things Sweet & Painful

Ronit Baranga ha voluto rappresentare la nostra ossessione contorta per i dolci con questa mostra di sculture realistiche. L’artista, infatti, ha proposto, un tavolo abitato da tentazioni irresistibili, pericoli nascosti, dolci e dessert con le bocche pronti a mordere e uno spaventoso servizio da tè con sembianze umane. 

 

Il servizio da tè è una piccola società di esseri fragili ed educati

 

L’artista affronta il complesso rapporto che abbiamo con i dolci, quindi, il bisogno e l’insaziabile fame di dolci o zucchero che, in realtà, nasconde il desiderio di ricevere più attenzioni e più amore, espresso in modo lussurioso e ingordo.

 

I dolci, infatti, scolpiti e dipinti con dettagli minuziosi, sono di una bellezza e di un’indulgenza peccaminosa. Dolci seducenti e maliziosi che nascondo una minaccia e trasmettono allo spettatore una sensazione di disagio perché il suo vizio segreto, la golosità, non resterà impunito e solo il pensiero di una lussuria gioiosa e negligente può torturarci.

Il mondo visionario e la tensione visiva delle opere d’arte

Le opere figurative che Ronit Baranga crea sono sculture originali che hanno una loro identità e rappresentano in modo malizioso e giocoso, lingue indagatrici, dita vaganti, bambini birbanti, stoviglie e oggetti di uso quotidiano che animandosi si trasformano in personaggi fantasiosi capaci di narrare storie divertenti. Le sculture, quindi, non solo sono vive e hanno un senso di movimento e dinamismo ma sono anche imprevedibili in termini di intenzione e possibilità. Lo spettatore vorrebbe toccare la scultura ma non può farlo, invece, gli oggetti inseriti nella dinamica della scultura interagiscono liberamente tra loro toccandosi e incastrandosi.

 

La tensione visiva che scaturisce tra il soggetto e l’oggetto, quindi, tra lo spettatore e l’opera d’arte è altissima, infatti, i sentimenti sono contrastanti. Siamo invogliati a mangiare i dolci per appagare il nostro desiderio ma il senso di pericolo che percepiamo dalle loro bocche ci frena, poiché le bocche sembrano ora invitarci vogliosi ad un assaggio ora ammonirci e pronte a mordere. Allo stesso modo, anche le sue figure umane, siano esse neonati, bambini o donne, sono ritratte nel mezzo dell’azione, con il pubblico incapace di prevedere cosa potrebbe accadere dopo.

 

Le sensazioni che lo spettatore percepisce, in realtà, sono quelle che sentono gli oggetti animati e che egli sperimenta indirettamente, infatti, le sculture, oltre a essere in connessione tra di loro, interagiscono con l’ambiente esterno.

L’ispirazione e il percorso artistico

Ronit Baranga trova ispirazione in ogni cosa e il suo lavoro di solito nasce da un irresistibile impulso a creare, infatti, per lei creare è una necessità e la voglia di creare nasce da uno stato d’animo inquieto. Il suo lavoro inizia con un’immagine nella sua mente, senza schizzi o disegni preliminari e poi lascia che la plasticità dell’argilla si crei da sola, quindi, lavora con le modelle per migliorare le proporzioni delle sculture. Inoltre, poiché il suo lavoro contiene così tanti elementi e oggetti diversi, Ronit Baranga li crea separatamente per poi collegarli in un’unica scultura per dare vita a uno spettacolo teatrale dove i personaggi raccontano una storia.

 

Nata in Israele, dove continua a vivere e lavorare, Ronit Baranga ha ricevuto nel 2016 il Premio del Ministero della Cultura israeliano.

Il suo lavoro è stato esposto in musei e gallerie di tutto il mondo. Le mostre principali includono il Triennale Design Museum di Milano, il Dismaland di Banksy e mostre personali a Tel-Aviv, New York e Australia.